Ti stai chiedendo se l’intervento di circoncisione faccia male? In questo articolo chiariamo cosa comporta questa tecnica e se si prova dolore.
La circoncisione è una tecnica chirurgica utilizzata molto spesso nel trattamento della fimosi, ovvero quella condizione della parte finale del pene per cui il glande non si scopre da solo per via di un restringimento del prepuzio.
Si tratta della cura per la fimosi maggiormente adottata, ma molti uomini che si interfacciano con questa condizione anomala sono intimoriti dalla prospettiva di dover finire sotto i ferri per una zona così delicata e temono che possa essere dolorosa.
Facciamo chiarezza a riguardo.
Cos’è la fimosi e perché viene curata con la circoncisione.
Iniziamo col definire la condizione per cui viene effettuata la maggior parte degli interventi di circoncisione in Italia: la fimosi.
Questa non è che un’alterazione della parte finale del pene, consistente nell’impossibilità di eseguire una manovra naturale e necessaria come scoprire il glande a causa di un prepuzio troppo stretto. Le esperienze di chi ha avuto a che fare con questo problema sono concordi nel definirla debilitante e disagevole.
Questo perché oltre a causare difficoltà nei rapporti sessuali può determinare nelle sue forme più gravi altri problemi, come il mantenimento di un’accurata igiene intima o una corretta minzione.
La forma più acuta è la fimosi serrata, cioè una complicazione nell’estrarre il glande sia a pene eretto che a pene flaccido, mentre quella più soft è la fimosi non serrata, che impedisce la scopertura solo durante l’erezione.
L’intervento viene suggerito da molti urologi come rimedio a questa problematica in quanto con la rimozione chirurgica del lembo di pelle responsabile dell’occlusione del glande, si va di fatto a risolvere non solo per l’immediato ma anche per il futuro.
Un pene senza prepuzio infatti non sarà mai più soggetto al rischio di fimosi in futuro, a meno che non si esegua una circoncisione parziale, che elimina solo una parte del prepuzio consentendo la copertura di una parte del glande.
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In cosa consiste esattamente la circoncisione.
La circoncisione è un intervento chirurgico ambulatoriale che solitamente viene eseguito con un ricovero in day hospital. La fase iniziale prevede la rasatura completa della zona e l’applicazione di una crema anestetizzante che serve a ridurre la sensibilità del glande e del prepuzio.
Successivamente si procede all’anestesia vera e propria, generalmente locale, con una puntura sul tratto finale del pene. Il chirurgo si serve di un bisturi o di un laser per incidere sui tessuti prepuziali e rimuovere la porzione di pelle che agisce da ostacolo alla scopertura del glande (come potrai capire dalle numerose immagini presenti sul web).
L’ultima fase dell’operazione consiste nell’applicazione dei punti di sutura per richiudere la ferita ricongiungendo la pelle che ricopre l’asta del pene con un piccolo lembo di pelle prepuziale lasciato sotto il glande.
La durata in rapporto ad altri tipi di intervento chirurgico è abbastanza breve (dai 60 a i 90 minuti), mentre più lunghi possono essere i tempi di attesa se si sceglie di farsi operare in ospedale. Essendoci delle liste d’attesa, a volte è necessario programmare l’operazione a mesi di distanza.
Si può ovviare a questo rivolgendosi a una struttura privata, ma il costo della circoncisione in questo caso è decisamente superiore al semplice ticket sanitario e può superare i 1000 euro.
Dal momento che viene eseguita sotto anestesia, la circoncisione non è dolorosa, mentre il decorso post operatorio può comportare dolore nei primi giorni per via dei punti ancora freschi che vengono sollecitati soprattutto durante le erezioni spontanee (il classico alzabandiera mattutino).
La maggior parte delle testimonianze di coloro che si sono sottoposti a questa tecnica parlano più che altro di un fastidio che a momenti può diventare dolore.
Gli effetti della circoncisione.
Una volta trascorsa la convalescenza, che può durare in media tra le 2 e le 4 settimane salvo complicazioni, il pene inizierà a riacquisire un aspetto uniforme.
Va comunque precisato che i tempi di recupero non sono uguali per tutti, ma sono legati alla soggettività del caso. Per questo quando i pazienti chiedono al medico operante dopo quanto si può avere un rapporto, egli tende a consigliare prudenza e a suggerire di valutare attentamente le condizioni del pene.
Per prudenza è preferibile riprendere l’attività sessuale solo una volta avvenuto il totale riassorbimento della cicatrice e utilizzando il preservativo.
In seguito all’intervento molte persone riscontrano una maggiore durata del rapporto, anche se in precedenza non manifestavano problemi di eiaculazione precoce. Ciò è una naturale conseguenza del fatto che il glande, restando scoperto, subisce la cheratinizzazione delle mucose diventando quindi lievemente meno sensibile.
Alcuni uomini credono che in seguito a questa operazione chirurgica il pene aumenta di lunghezza, ma in realtà non avviene nessun cambiamento di dimensioni né in positivo né in negativo. Gli effetti maggiormente riscontrabili sono una leggera perdita di sensibilità e un’erezione più agevole.
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In conclusione.
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