Postectomia per curare la fimosi? Ecco cosa implica e qual è l’alternativa più efficace
Avere una fimosi è un’eventualità che può cogliere impreparati e causare diversi dubbi in chi ne è affetto.
Trattandosi di un tema delicato, potresti cercare informazioni sul web e decidere di rimediare a questo problema con la prima soluzione che trovi (compresa la postectomia), senza nemmeno sapere che esistono metodi meno invasivi. Vuoi sapere di più su questa tecnica e valutare se è il caso di prenderla in considerazione o meno?
In questo articolo ti spiegheremo cos’è la postectomia e quali sono le sue implicazioni, oltre a suggerirti un metodo alternativo naturale e indolore.
Cos’è la postectomia, perché si fa e qual è il risultato finale
Ti trovi in una condizione di difficoltà a compiere una manovra naturale come scoprire il glande? È possibile che, causa imbarazzo, non ne abbia ancora parlato al tuo medico e stia cercando informazioni sul web a riguardo. Beh, questa alterazione della parte finale del pene può avere diversi gradi di gravità: la fimosi serrata è la forma più grave, la fimosi non serrata quella più leggera.
In entrambi i casi, però, ci sono diversi disagi e rischi per la tua salute:
- dolore durante l’erezione e i rapporti;
- difficoltà nella minzione e nel mantenimento dell’igiene intima;
- infezioni come balanopostite;
- e altri.
Pertanto, è importante risolvere il problema quanto prima e curare la fimosi. La postectomia, in tal senso, è una delle tecniche spesso proposte dagli urologi e dagli andrologi. Da non confondersi con la circoncisione, che prevede la rimozione totale della cute del prepuzio, questa tecnica consiste nell’asportazione di una sola parte di tessuto. Nello specifico, quella che determina il restringimento e la mancata scopertura del glande.
Insomma, di fatto potremmo definire la postectomia come una circoncisione parziale. Il risultato di questo intervento è la risoluzione della fimosi anche se, dal punto di vista estetico, talvolta determina insoddisfazione nei pazienti.
“In che senso?”, potresti chiederti.
Leggi anche: Hai il glande strozzato? Ecco che cosa dovresti fare
In base alla quantità di pelle che è necessario rimuovere, il pene potrebbe avere un aspetto scoperto a metà allo stato flaccido, e questo a molti uomini crea imbarazzo e fastidio. Ma al di là di questo, ci sono altri aspetti che causano seccature.
Postectomia: dove farla, quanto si paga e quanto dura il decorso post operatorio
Un intervento di postectomia può essere eseguito sia in un ospedale pubblico sia presso uno studio o una clinica privata. Scegliendo la prima opzione, la postectomia è convenzionata e il costo è limitato al pagamento del ticket, ma potresti dover attendere tempi biblici prima di trovare un posto libero (parliamo di mesi). Di contro, rivolgersi a una struttura privata permette di accorciare parecchio i tempi.
Ovviamente, il costo cambia.
Un intervento di questo tipo può comportare un dispendio economico che va da 500 euro a 1.500 euro a seconda delle tariffe e degli strumenti usati. Ora capisci perché parlavamo di altre seccature? E non finiscono mica qui! Per quanto si tratti di un’operazione di routine, eseguita in day hospital, la fase di convalescenza può durare dalle due alle quattro settimane. Durante questo periodo, necessario a far rimarginare completamente la cicatrice una volta rimossi i punti, sarai costretto a interrompere qualsiasi attività sportiva.
Inoltre, in molti casi, occorre assentarsi da lavoro. Insomma, per una serie di motivi pienamente condivisibili, molti uomini preferirebbero evitare questo intervento e risolvere il problema del glande che non si scopre in un altro modo. Beh, fortunatamente un’alternativa alla postectomia e alla circoncisione esiste.
Evitare la postectomia e curare la fimosi in modo naturale
Una premessa è doverosa.
Prima di agire autonomamente, rivolgiti sempre al tuo medico per avere una valutazione professionale riguardo alla tua situazione. La fimosi, in alcuni casi, può essere accompagnata ad altri problemi, ed è bene avere un consulto da parte di un professionista. Ma ora veniamo al metodo rivoluzionario che consente di curare la fimosi in maniera indolore, non invasiva e naturale.
Si tratta di Phimostop!
Questo prodotto, validato dal Ministero della Salute come unico rimedio non chirurgico per la cura della fimosi, consiste in un kit di tuboidi in silicone. Attraverso la loro applicazione, stimolando gradualmente la naturale capacità dilatativa del tessuto prepuziale, potresti risolvere il problema in poche settimane. Dove trovare il kit Phimostop? Sia sul nostro sito Internet sia in farmacia, senza alcun bisogno di prescrizione medica.
Leggi anche: Cosa comporta l’indurimento della pelle del prepuzio e come risolvere
In conclusione
L’ipotesi di dover ricorrere a una postectomia potrebbe farti rabbrividire alla sola idea.
Entrare in sala operatoria e dover passare dalle due settimane a un mese senza poter svolgere alcuna attività fisica non è una prospettiva allettante, specialmente se c’è pure il rischio di ritrovarsi con un risultato estetico non gradito. Vuoi curare la fimosi in modo naturale senza dover rinunciare alla vita di tutti i giorni?
Con Phimostop questo è possibile.