Fimosi non serrata: ecco le alternative al bisturi
Quando si soffre di fimosi non serrata il disagio e la frustrazione causati da questo disturbo sono spesso tali da rendere necessario intervenire rapidamente per curarla.
Il rimedio più diffuso contro la fimosi è l’intervento chirurgico. Tuttavia questo tipo di trattamento potrebbe non essere la scelta ideale per chi non può permettersi di perdere tempo prezioso tra convalescenza e cure post-operatorie. Sottoporsi a un’incisione nella zona genitale, inoltre, non è affatto un’idea allettante.
È possibile evitare di ricorrere al bisturi trovando un’alternativa altrettanto efficace nel trattamento della fimosi?
La risposta è sì. Per sapere come fare, leggi il seguente articolo.
Fimosi non serrata: perché non va trascurata
La fimosi è un’anomalia anatomica che si manifesta quando il prepuzio perde elasticità e si restringe, impedendo lo scoprimento del glande.
In base alla gravità del disturbo, si distinguono le due seguenti condizioni:
- fimosi serrata: quando il restringimento è tale che è impossibile ritrarre il prepuzio sia quando il pene è flaccido che quando è eretto;
- fimosi non serrata: quando il glande non si scopre da solo durante l’erezione ma è possibile ritrarre, almeno in parte, il prepuzio in stato di flaccidità.
Il fatto che la non serrata sia la meno severa tra le due non deve ingannare. Questo tipo di fimosi può costituire, infatti, un serio rischio per la salute quando viene trascurata.
Il restringimento del prepuzio, anche leggero come quello caratteristico della fimosi non serrata, rende complicato mantenere una corretta igiene intima per via della difficoltà nella pulizia accurata del glande e della superficie interna della pelle che lo ricopre.
Questo favorisce l’accumulo di smegma e altre secrezioni creando un microambiente ideale per la crescita di batteri patogeni. Di conseguenza, quando si soffre di fimosi non serrata aumenta notevolmente il rischio di contrarre infezioni genitali che possono aggravare ulteriormente il restringimento del prepuzio.
Un altro pericolo legato a questo disturbo è la parafimosi, una patologia che si manifesta quando, in seguito alla scopertura del glande, il prepuzio rimane bloccato e non riesce a tornare alla posizione iniziale. Questa malattia provoca la compressione della testa del pene e può causare l’occlusione dei vasi sanguigni. Nei casi più gravi la circolazione viene compromessa al punto da provocare la necrosi dei tessuti.
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Questi i rimedi chirurgici utilizzati nella cura della fimosi non serrata
Il primo passo che bisogna fare per sbarazzarsi della fimosi è consultare uno specialista in andrologia o urologia che valuterà la situazione e individuerà la cura più adatta.
Quando il restringimento del prepuzio è lieve il medico potrebbe consigliare di limitarsi ad attendere l’eventuale risoluzione spontanea della fimosi. Qualora questo non si dovesse verificare, o qualora la condizione fimotica sia severa, si consiglia spesso di ricorrere alla chirurgia.
Per curare la fimosi possono essere eseguiti i seguenti interventi:
- circoncisione, la rimozione completa del prepuzio;
- postectomia, la rimozione parziale del prepuzio;
- prepuzioplastica, l’incisione e il rimodellamento della pelle che copre il glande;
- frenuloplastica, l’incisione e l’accorciamento del frenulo.
La circoncisione è di gran lunga l’intervento più praticato poiché presenta un minore rischio di recidiva. Viene effettuata in anestesia locale tramite l’iniezione di lidocaina e prevede un’incisione circolare del prepuzio all’altezza della base del glande. Il tessuto fimotico viene, quindi, rimosso e la ferita viene chiusa con punti di sutura riassorbibili, che cadono nel giro di poche settimane.
Il decorso post-operatorio prevede l’astensione dai rapporti sessuali, dalla masturbazione e da qualunque altra attività che possa compromettere la rapida guarigione della ferita nelle quattro settimane successive all’intervento.
Ecco l’alternativa non chirurgica per la cura della fimosi non serrata
La circoncisione è il rimedio più diffuso per curare definitivamente la fimosi non serrata. Questo intervento è rapido, spesso indolore e non presenta grossi rischi. Tuttavia si tratta pur sempre di un’operazione chirurgica, e tante persone potrebbero considerarla un’opzione ben poco allettante.
Purtroppo c’è chi dice che non esistono alternative al bisturi che siano realmente efficaci per la cura della fimosi. Ma stanno davvero così le cose?
In realtà esiste in commercio un dispositivo medico validato dal Ministero della Salute che cura la fimosi in modo non invasivo, rapido e totalmente indolore. Si tratta di Phimostop, un kit di tuboidi progettati per intervenire direttamente sull’anello fimotico, distendendo gradualmente il prepuzio fino alla totale guarigione del paziente.
Il nostro dispositivo può essere utilizzato per trattare tutte le forme di fimosi e, previo assenso del medico curante, è consigliato a chiunque voglia sbarazzarsi una volta per tutte di questo fastidioso disturbo senza dover ricorrere alla chirurgia.
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In conclusione
Come abbiamo visto, la fimosi non serrata è un disturbo all’apparenza di poco conto che, però, nasconde delle insidie da non sottovalutare. Viene spesso curata con il bisturi, ricorrendo, nella maggior parte dei casi, alla circoncisione.
Sottoporsi a un intervento chirurgico, però, non è mai una cosa piacevole.
Per fortuna esiste Phimostop, l’unico rimedio non chirurgico alla fimosi. Se soffri di questo disturbo, e vorresti curarla evitando di doverti sottoporre a un intervento invasivo, prendi in considerazione il nostro dispositivo, scopri come funziona e liberati della fimosi per sempre!