Come riconoscere la cosiddetta fimosi a proboscide e come capire quando è necessariamente il caso di cercare rimedi prima che si complichino le cose.
La fimosi a proboscide è una particolare situazione di fimosi in cui il prepuzio non solo impedisce la scopertura del glande, ma sporge nettamente rispetto ad esso creando anche un restringimento o un’occlusione. Oltre al disagio estetico causa diversi problemi.
Tale condizione è tipicamente congenita e poiché salta agli occhi molto prima che avvenga lo scollamento del pisellino ai bambini, passaggio fisiologico che permette una manovra come scoprire il glande, è valutata solitamente dal pediatra, il quale stabilisce se sia necessario curare o attendere un’eventuale risoluzione spontanea.
Ma scopriamo più cose su questa particolare condizione fimotica.
Cosa comporta la fimosi a proboscide.
Che tu sia un genitore in apprensione per un figlio piccolo col prepuzio esuberante o un adolescente o un adulto che presenta ancora una simile alterazione anatomica, è probabile che voglia sapere cosa può comportare.
Certo, la prima cosa che salta all’occhio è che il glande non si scopre da solo per via del restringimento del prepuzio su di esso in stato sia di riposo che di erezione quando la fimosi è serrata e in stato solo di erezione quando la fimosi è non serrata, ma questo difetto oltre ad essere anatomico è anche funzionale poiché ne derivano diverse conseguenze.
Va precisato ovviamente che la scopertura del glande è ulteriormente aggravata nei casi in cui la fimosi a proboscide si presenta non solo con un prolungamento eccessivo del prepuzio, ma anche con una vera e propria chiusura.
Le casistiche che includono questa particolare chiusura sono indubbiamente le più opprimenti e pericolose. Infatti esse rendono impossibile mantenere una corretta igiene intima, provocando un’alta esposizione ad infezioni di origine batterica, virale e fungina per via del ristagno di smegma e urine.
Oltre a questo si possono riscontrare dolori nei rapporti sessuali e nell’atto di urinare, situazioni che possono anche essere pericolose quando si ha difficoltà ad espellere i liquidi dall’orifizio uretrale poiché si rischiano infezioni alle vie urinarie.
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La fimosi a proboscide può favorire in particolare un tipo di infezione che causa l’oligostenoteratospermia, ovvero una condizione in cui si creano disfunzioni della fertilità per la ridotta mobilità e concentrazione di spermatozoi nel liquido seminale, oltre che per il cambiamento di forma di un’alta percentuale di essi.
I 3 segnali principali che ti fanno capire che devi intervenire.
Sapere a quali conseguenze può condurre una fimosi di questo tipo costituisce di per sé uno stimolo a volersene liberare quanto prima, ma si sa che non di rado capita di ignorare un problema o di rimandare in continuazione un intervento che lo risolva, finché poi non ci si ritrova con le spalle al muro perché la situazione degenera.
Dal momento che i sintomi di una fimosi a proboscide sono chiari e lampanti è bene sapere davanti a quali è doveroso non perder tempo in inutili e pericolose attese e rivolgersi ad un medico per risolvere subito e risparmiarsi eventuali complicazioni.
Il segnale più chiaro per cui una fimosi a proboscide necessita di una risoluzione preventiva è il restringimento esagerato dell’anello fimotico. Questa dinamica impedisce di fatto la scopertura del glande in qualsiasi momento, rendendo impossibile lavarsi e in molti casi urinare.
In questo caso si parla di una problematica estrema, che generalmente viene affrontata in età infantile, ma nei casi meno gravi possono esserci altri indicatori che pongono chi ne è affetto davanti ad un bivio in cui le strade si dividono tra rimedi e pericoli.
Un tipico segno di una situazione non sostenibile è il dolore nei rapporti sessuali, spesso accompagnato anche dall’impossibilità di mantenere un’erezione stabile.
Un altro indicatore di situazione sul filo del rasoio è l’insorgere di lesioni e infiammazioni al prepuzio o al glande, che possono significare un inizio di infezione. Oltre ai rischi connessi al processo infettivo in sé, esso comporta un ulteriore peggioramento della fimosi stessa per via delle cicatrizzazioni che si creerebbero e andrebbero ad indurire ulteriormente i tessuti.
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Cosa puoi fare per eliminare la fimosi a proboscide.
Nel momento in cui si capisce di dover intervenire è molto importante non commettere l’errore di provare a risolvere con soluzioni dai da te e rimedi della nonna vari, ma consultarsi con un urologo.
Una volta valutata dal medico, la fimosi a proboscide può essere eliminata in diversi modi:
- Circoncisione.
Si tratta di un intervento chirurgico che in alcune culture viene praticato già da bambini e prevede l’asportazione totale o parziale del prepuzio. Questa pratica ovviamente può essere traumatica a qualsiasi età non solo perché cambia l’anatomia del pene, ma anche perché comporta un periodo di guarigione relativamente lungo. - Soluzione farmacologica.
La cura farmacologica della fimosi a proboscide consiste nell’uso di una crema elasticizzante cortisonica da applicare localmente per ammorbidire la pelle e consentire lo scorrimento del prepuzio sul glande. Spesso questa terapia viene unita all’esecuzione di una sorta di ginnastica prepuziale.
Purtroppo però questa pratica non è sempre risolutiva, ma può addirittura portare a delle complicazioni. Infatti eseguire le manovre tipiche della ginnastica prepuziale, può provocare la formazione di piccole lacerazioni che, specialmente se infiammate o colpite da agenti patogeni, in fase di guarigione potrebbero ispessire il tessuto fimotico. - Phimostop.
Quest’ultimo metodo è l’unica vera alternativa all’intervento chirurgico, infatti consente di allargare l’anello prepuziale mediante una progressiva stimolazione indotta, senza provocare traumi.
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